Venerdì 27 maggio 2011
Sì - Via San Vitale,67 - Bologna
Streamline project:
ore 18: Streamline / presente prossimo - incontro a cura di Silvia Mei
Conversazione con: Nhandan Chirco, Alberto Fiori, Marianna Liosi, Jean Christophe Potvin
Filmati di Branko Popovic
Coordina Silvia Mei
Ingresso gratuito
ore 22: Hidden Session #3 > I 33 nomi di Dio
risonanze personali da M.Y.
Jean Christophe Potvin (B) - sound / Karlax player
Nhandan Chirco (IT- RS) - azioni
Ingresso 7 euro
A seguire Dj set ballerino con Morra MC & AlicemAlice
Bar a cura dell'Associazione Laboratorio Mondo
Hidden Session #3> I 33 nomi di dIO e’ una creazione sonora di Jean Christophe Potvin (Bruxelles) con azioni di Nhandan Chirco (Italia – Serbia) basata su istantanee, immagini personali tradotte in risonanze, libere associazioni acustiche e autobiografiche, prodotte dall’interazione tra le individualita’ degli artisti in scena e l’ultimo testo di Marguerite Yourcenar. Il materiale e’ giocato al tempo presente. La musica è realizzata con il Karlax , un nuovo tipo di MIDI controller disegnato per “riposizionare il corpo dell’artista nel cuore della performance”. La sua tecnologia completamente wireless e il design ergonomico si basano sull’uso dei movimenti naturali dell’artista offrendo al musicista nuova liberta’ sulla scena. Dotato di sensori a alta risoluzione consente di sfruttare pienamente le potenzialita’della produzione del suono in tempo reale. “Karlax spinge oltre i limiti del linguaggio” dice Nils Aziosmanoff di Le Cube, centro dedicato alle arti digitali.
Hidden Sessions, eventi nel quadro del progetto Streamline, sono performance live, documentari in tempo reale sulla creazione dell’evento stesso e autobiografie istantanee. Sono uno spazio di intersezione tra universo personale e dimensione pubblica. Per 40 minuti un artista presenta se stesso/a come performer in azione e come persona, legando strettamente la dimensione professionale e l’atto/procedura di esporsi individualmente come materiale e contenuto, muovendosi in uno spazio liminale, luogo di un’identità ibrida, risultato della sovrapposizione tra il corpo fisico e un corpo immaginario.
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